venerdì 12 aprile 2013

In treatment, su Sky Cinema la serie cult con Sergio Castellitto


Un analista. Cinque pazienti. Cinque storie. Cinque segreti. Cinque sedute a settimana. Mezz'ora di dialogo continuo tra le due parti.
Voglio parlarvi di questa serie tv perche' a me piace tantissimo..

Con In treatment Sky porta in tv la versione italiana dell'omonima serie di culto americana firmata HBO, una delle più interessanti degli ultimi anni, premiata con due Emmy e un Golden Globe ed esaltata dalla critica. Sia il progetto italiano che la versione americana si ispirano al format israeliano Be Tipul, ideato dal regista e sceneggiatore Hagai Levi, di cui sono stati realizzati adattamenti per 13 Paesi.

I 35 episodi della serie sono trasmessi in esclusiva su Sky Cinema 1 HD dal 1° aprile, dal lunedì al venerdì alle 20.30 (in contemporanea su Sky Cinema +24 HD), per sette settimane. Ogni lunedì, inoltre, tutti e cinque gli episodi di ciascuna settimana sono disponibili in anteprima sul nuovo Sky On Demand e su Sky Go.

La serie viene trasmessa in replica tutti i giorni dal lunedì al venerdì alle 23 su Sky Cinema Hits HD e gli episodi della settimana sono programmati in una maratona settimanale ogni sabato alle 23 su Sky Cinema 1HD (la domenica su Sky Cinema+24) e ogni domenica alle 15 su Sky Cinema Hits HD. La fiction verrà proposta in futuro (probabilmente in autunno) in chiaro su La7.

Pochi, semplici elementi fanno da contorno alle loro storie: una poltrona e un divano in una stanza accogliente, quella in cui lo psicoterapeuta Giovanni Mari accoglie ogni giorno i suoi pazienti.


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L'ambientazione è scarna, quasi teatrale, ma c'è tutta la potenza di un racconto intimo ed appassionante, che fa di questa serie un prodotto estremamente innovativo nella sua elegante essenzialità. I personaggi si presentano allo spettatore con il loro carico di umanissimi conflitti, tormenti, passioni, attraverso una narrazione cadenzata dalla programmazione quotidiana degli episodi, come quotidiani sono gli incontri dell'analista con i suoi cinque pazienti, fino alla seduta del venerdì, in cui è lo stesso Giovanni ad incontrare la propria terapeuta.

Per l'adattamento italiano della serie, molto fedele alla versione americana seppure  i personaggi e le storie siano calati in un contesto tutto italiano, sono stati scelti dei grandi nomi del panorama cinematografico, sia per quanto riguarda il cast tecnico che quello artistico.

La paziente del lunedì è Sara, interpretata da Kasia Smutniak: bella, forte, intelligente, ma anche cinica e tormentata da un bisogno maniacale di sedurre. La terapia con Giovanni la aiuterà a comprendere cos'è quel dolore che la divora, ma l'innamoramento della giovane donna per il suo analista complicherà ulteriormente il rapporto medico-paziente.

Il martedì è il giorno di Dario, carabiniere impegnato in missioni ad alto rischio come infiltrato nelle organizzazioni criminali, interpretato da Guido Caprino. Dario convive quotidianamente con il rischio di morire, ma anche con il "fantasma" di una sanguinosa indagine condotta all'estero, evento traumatico che lo porta sul divano di Giovanni. La terapia lo aiuterà a trovare se stesso o lo manderà definitivamente in pezzi?

Ogni mercoledì l'incontro è con Alice (l'esordiente Irene Casagrande), ballerina di grande e precoce talento. Le sue qualità non riescono però ad impedirle di soffrire moltissimo. Per il rapporto conflittuale con la madre Irene, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi, per le continue assenze dell'amato padre, per la competizione feroce tra le sue compagne alla scuola di danza.

Le sedute del giovedì sono con Lea e Pietro (Barbora Bobulova e Adriano Giannini), coppia sposata, con un bambino di sei anni. Lea e Pietro erano molto uniti: loro insieme contro il mondo. Quando arrivano da Giovanni sono in crisi, uno contro l'altro. Vogliono che la terapia li aiuti a parlare senza insultarsi e aggredirsi come fanno a casa da ormai troppo tempo.

Il venerdì è Giovanni a trasformarsi in paziente e confrontarsi con la sua supervisor, Anna, che ha il volto Licia Maglietta. Anna, elegante e femminile, ha avuto in passato con Giovanni una relazione non solo professionale, ma anche d'amicizia. Qualcosa tra di loro si è spezzato, ma la crisi che sta attraversando riporta Giovanni a bussare alla porta della sua vecchia amica ed insegnante.

Sergio Castellitto (voto: 7,5) è convinto che ci sia "bisogno di parlare di anima, delle proprie solitudini. Ho potuto vivere l'emozione della totale assenza di censura, affrontando tutti gli argomenti: sesso, maternità, paternità, tradimento, morte, rimpianto, colpa. E quando il paziente racconta il proprio trauma in questa serie non parte il flashback. Tutto è affidato alle parole. Tutto passa attraverso gli occhi, come immagini evocate, vanità, ricordi, svelamento di sè. Ma il mio personaggio si porta il carico della propria coscienza e dei propri conflitti. E' un confessore che allo stesso tempo, tramite gli altri, riesce a indagare le sue ferite dell'anima, i suoi angoli bui. Ma confesso che tra tutti i miei pazienti il personaggio che trovo più riuscito è quello della giovane ballerina (Irene Casagrande): se gli adulti per forza di cose hanno bisogno di parlare del passato, di dolori, frustrazioni, rancori, questa sedicenne con la sua grinta, la sua rabbia, ruvida e dolcissima, è la più contemporanea".

La Smutniak s'innamora del terapeuta: "Cerca di convincerlo di essere la donna perfetta, nonostante abbia tanti scheletri nell'armadio. E' stato come prepararsi per uno spettacolo teatrale, anche se non ho mai fatto teatro, con un forte coinvolgimento emotivo".

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